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Articolo di Paolo Scorzoni

L’analisi della situazione: un modo per conoscere in profondità i propri studenti e per applicare con maggior tranquillità il Cooperative Learning (apprendimento cooperativo)

Il lavoro in piccoli gruppi è stato ideato per creare attività che consentano l'integrazione e la valorizzazione di ogni studente.

Per creare attività in cui l’interdipendenza tra i membri di un gruppo sia effettiva e non fittizia è importante conoscere in modo approfondito i propri studenti, i loro interessi, la loro motivazione, le loro capacità.

È basilare conoscere anche la qualità delle relazioni interpersonali all'interno del gruppo classe e il rapporto che ogni studente ha costruito nei confronti della scuola, delle materie, degli insegnanti. Per raccogliere questi dati ci sarebbe bisogno dell'intervento di tutto il Consiglio di Classe (team), che ha il compito di preparare strumenti adatti alla raccolta di queste informazioni.

Quali possono essere questi strumenti?

Uno strumento a cui non bisogna rinunciare è quello dei test di ingresso; i test d’ingresso consentono di raccogliere informazioni importantissime dal punto di vista cognitivo, consentono di entrare in contatto con l’eterogeneità a livello di conoscenze tra i vari studenti di una classe. Questi test però non possono essere considerati l’unico strumento di cui possa disporre un insegnante. Bisogna infatti conoscere anche le procedure cognitive che ogni ragazzo mette in campo quando cerca di imparare. Per questo ci vengono in aiuto tutti gli studi sulle intelligenze multiple (Gardner), sugli stili cognitivi (de la Garanderie) e sulle funzioni cognitive (Feuerstein) fatti negli ultimi decenni; considerare i ragazzi anche da questo punto di vista significa aumentare le loro possibilità di successo scolastico.

Altri due aspetti che bisognerebbe considerare quando si fa una analisi della situazione sono la qualità delle relazioni (sociogramma) e gli interessi extrascolastici.

Se un insegnante dispone di queste informazioni è agevolato nel momento in cui decide di organizzare attività di gruppo strutturate. Se conosce in modo approfondito i suoi ragazzi difficilmente crea gruppi “sbagliati” o somministra compiti inadeguati. Diventa pertanto più difficile sbagliare sulle previsioni dei tempi di lavoro o creare gruppi in cui insorgono conflitti interpersonali inaspettati.

Bibliografia

Paolo Scorzoni

 

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